Chissà com'è, vivere tranquilli.
Cari Amici Lettori,
A volte predico bene e razzolo male.
Vedo, vivo e sento ogni giorno, costantemente, persone e pensieri che vogliono ricominciare.
Ma io l’ho sempre saputo, è la parte più difficile.
Ricomporsi, rimotivarsi e dirsi che è tutto finito.
O che tutto può ricominciare da quel punto lì.
Chi non si è mai perso per strada, alzi la mano.
Oggi ho imparato che tutto il resto è relativo.
Che tutto può andare, venire, tornare, ripartire.
Accarezzarmi e pugnalarmi.
E che nonostante i voli alti e pindarici, i colpi bassi e le curve a gomito, gli inciampi e le intolleranze, io continuo a rimettermi dritta. Un po’ per me, un po’ per la me di prima.
Ho scelto di lavorare per essere una persona di valore in un mondo superficiale e plastificato, e di poter rifiorire ogni qualvolta qualcosa dentro di me appassisce.
Ogni tanto anche grazie alle persone giuste, quelle che nel tuo cammino speri sempre di incontrare.
Quelle che ti guardano esattamente come vorresti essere vista.
Ed io sento, e lo auguro a molti, di poter dire di avere al mio fianco persone proprio così. Che tendono la mano, che offrono sicurezza, che ti insegnano a prendere coscienza di chi sei, consapevolezza di chi sei stata, e forza da dentro per cambiare il futuro.
Ed è bene ringraziare sempre qualcuno.
Chi ti getta nel dirupo e chi ti lancia la corda per risalire.
Chi ti assale e chi ti dà opportunità, chi ti disorienta e chi ti guida, chi ti stravolge e chi ti travolge. Chi ti svuota e chi ti coinvolge.
Chi mi ha sempre fatto sentire come mai nessuno prima.
E grazie a queste persone, ora sono una persona migliore.
Non posso più tornare come prima.
E per quel che vale, ringrazio Dio e menomale.
Ludovica
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