Siamo come le formiche in inverno

 Cari Lettori Reali,

Alcuni amici mi hanno chiesto come mai questa frase come titolo del mio blog. 

Qualche anno fa, ho intrattenuto una conversazione con i miei compagni di classe del liceo. Discutevamo su quanto demoralizzante fosse l'enorme pressione sociale e, di conseguenza, la paura di non riuscire a realizzarsi in un mondo di sole velocità, così come abbiamo sempre sognato.

Si parlava di ansie, di paura del futuro, del male di vivere, dell'anima che pesa. Così uno della combriccola disse: "Siamo come le formiche in inverno". Subito mi è parso un titolo molto attraente ma soprattutto riflessivo, e più giù vi dirò il perché. Già Esopo aveva sottolineato nella sua fiaba quanto nobile fosse l'operato delle formiche, e aveva spiegato che, dopo mesi di intenso lavoro nelle ore più calde della primavera e dell'estate, esse si godevano il meritato riposo nelle stagioni dell'autunno e dell'inverno, all'interno del proprio nido. 

Giungo al dunque: il nido rappresenta per me un luogo nascosto, un luogo di protezione, di libertà, di comodità e di espressione. Tutto questo è rappresentato da questo blog. Un luogo dove si può riflettere, dialogare, aprirsi, confrontarsi ed anche rimproverarsi. E si, caro M., avevi ragione. Tutti abbiamo bisogno di un posto sicuro dove rifugiarci, al riparo dalle intemperie e dalle angosce.

Io mi rimprovero spesso. Ma che dico! Praticamente sempre. Non so se quando scrivo, scrivo cose giuste o sbagliate, cose che possono aiutare o distruggere, cose che possano far riflettere o che annoiano. 

Di una cosa sono certa: ciò che scrivo lo dico a me stessa, per prima. All'aiuto che voglio darmi, al conforto che merito di darmi. Come se parlassi allo specchio, seduta, con un fazzoletto che strofina le ciglia dei miei occhi e che accarezza le miei guance. Mi faccio del bene da sola, rifletto, mi preparo ad essere forte e decisa. 

La chiusa di questo post porta con sé la citazione di Filippo il Bello: "Chi mi ama mi segua". Anche quella di Gesù, nel Vangelo di Matteo, non è male come espressione; solo che non me la sono sentita di violare il copyright divino.  

Credente sì, superba mai.


Ludovica


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