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e io e tu

e tu  che dici amore in quale amore credi quello vicino o quello lontano quello che non sai spiegare o quello di un giorno soltanto che ti pervade o ti scoccia o ti stupisce non è forse vero che le emozioni che un giorno se ne stanno nel cuore  un giorno migrano nella testa  e qualche volta si sdraiano nello stomaco  e se ne vanno via solo con il gaviscon ti inducono ad iniziare un Ramadan dai dolori a prendere il tram  nella direzione opposta a far fare alla solitudine la fine della clessidra che quando sta lì lì per finire la sabbia  si capovolge e ricomincia finché non smetti di ruotarla ma tu cancelli  l'attesa o i ritardi le paure o le nostalgie non è forse vero che l'acqua del mare  asciugandosi al sole  si trasforma in cristalli di sale e pensare che insieme  sappiamo fare le canzoni rotolare nell'erba stare per mano svelarci i segreti guardarci negli occhi attaccati alle pareti ed anche quando il cuore ha la sua memoria  ind...

Se mi perdo vado altrove

autunno è  un passato recente un futuro lontanissimo ci dividerà o ci terrà uniti persone che vanno e vengono ma restano  sempre sulle mie pareti se mi perdo dico vado altrove e dove vado in questo mondo così piccolo finché non lo è più l'ho deciso io autunno è prospettiva o principi rispettare le promesse o viverle a metà scrivere pensieri  nelle note mi perdo per trovarmi mi trovo perdendomi  ma siamo in tanti nel girone dei capitoli che non abbiamo scritto fino in fondo per paura di affrontare la realtà o la vita  o noi stessi autunno è una cena tra amici una terrazza  vuota ma colorata un bicchiere  di vino bianco lasciato in sospeso un ci vediamo presto senza rivederci  a dire il vero l'ostinarsi  a bere fuori  anche se tira il vento abbracciarsi felici ma senza sudare e il cielo sempre celeste o blu o rosa le finestre aperte per far uscire  l'aria della stanza che sa di  sigarette e candele e amore autunno è il jazz bar i...

Tu chiamale come vuoi

  stamattina mi son svegliata presto o almeno prima del dovuto sotto il cuscino ho trovato lingue silenziose  e rami secchi  misti a capelli li ho bruciati con dolcezza anche questa volta il pacchetto è durato troppo poco anche se non è da me il fumo la mattina misto al caffellatte  e alla gibbosa calante  che è ancora fuori nel freddo di novembre certi confini sono brutti ma pensiamo ci tengano al sicuro eppure ci sono cose che durano poco e costano tanto distanze così ravvicinate e tanto siderali lontananze che sono i peggiori vicini assenze tanto rumorose e presenze troppo silenziose io tendo a sovvertire  i miei pensieri ogni giorno guardo fuori i gabbiani sui soffitti le finestre socchiuse le luci nelle cucine dei palazzi  già accese guardo il cielo quei colori tutto così dannatamente bello che profuma di libertà ma poi c'è sempre un ma che eclissa tutto quella monotonia che prende o è solo la noia che ti spegne la dipendenza ti assale pensando si...

Malinconie

mentre osservo il sole scendere giù e lasciare spazio  alle nuvole rosa e al cielo turchino penso che domani  sarà uguale  e  sarà diverso e non so se piangere o  se ridere perché io non lo so dire e non lo so spiegare che mentre qui le giornate lunghe vanno  con calma i pensieri si agitano portano scompiglio ma Pavese non scherzava  quando diceva che soffrire è una sciocchezza perché dovremmo? perché bisogna avere fretta di capire tutto di dare un senso a tutto invece di godere del mistero di non averne uno e tu tu  lo guardi quel tramonto perché ti rassicura  quando ti vede pensare troppo perché ti cura  quando hai bisogno di guarire perché ti alleggerisce anche se ti senti un po' pesante anche se sei triste anche quando soffri ma io quel mestiere  di vivere  non l'ho ancora imparato perciò mi ricompongo e asciugo le lacrime ricominciare  si l'ho sempre saputo è la parte più difficile convincersi che però qualcosa di bel...

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È ancora estate.  Mi capita più spesso di incontrare l'alba. Il crepuscolo ha lasciato il posto ad un'alba rosa, questa mattina e il sole filtra dalle finestre e tra i capelli. È la stagione della mezzaluna calante, delle notti passate al tavolino del bar, del vino e dei calici, dei pacchetti semivuoti e degli accendini scarichi. Quando tutto ritorna più buio  sai che qualunque sensazione verrà puntualmente cantata, e quella leggerezza di certe ore e di certe mani delicate sarà mirabilmente guardata e ascoltata da ogni venatura di questo spazio siderale. Qui la luna e le stelle non dormono mai. Allora ritorno. Mi abbraccio.  Perché è sempre a te che devi ritornare.  E ritornare a quel profondo senso di giustizia che  non serve spiegare che è la mia solitudine la più fedele  all’unico spirito potente, quello creatore, che ci fa tornare artefici.  Anche quando con la miopia della vista viziata  la nostra testa tenta di farci credere il contrario....

Ripartire. Fidarsi. Scegliere

Cari Amici Lettori,  A volte si arriva ad una soluzione ancor prima di pensarla. Forse è proprio lì, nel punto più scomodo, che si nasconde ciò che serve per rinascere davvero.  Anche quando è scomodo. Anche quando fa paura. Perché qualsiasi verità sia sopita, sempre fin lì sarà necessario arrivare per ripartire. Prendendo coscienza. Analizzando. Sviscerando. Attraversando. Io non sono né conciliante né rassicurante, però ho imparato ad ascoltare.  Ho ascoltato quel vento di tempesta che scopre le cose sepolte. Cose che suonano ovvie ma ovvie non lo sono mai. Che piega e spiega. Che ti induce ad accettare e a credere. Che accoglie. Per cui impari a fidarti del processo, ovunque ti porti. Qualunque cosa il vento scopra. Che sembra facile ma non lo è. Il viaggio, quello vero, è restare svegli.  A guardarci e vedere che siamo tutto il contrario di tutto quello che credevamo. Io ho l'attitudine a pensare troppo.  A fare sempre il punto della situazione.  A divi...

Una sveglia gentile ma potente.

Cari Amici Lettori, Nella vita cambiano un sacco di cose. E tante cose ti cambiano. A volte sei costretto a fare delle scelte. E giuste o sbagliate che siano, sono le circostanze a renderle possibili.  Una sveglia gentile ma potente. Quella che dice che non esiste corazza che non sia prigione. Perché puoi pescare nella tua anima solo se sei tu a costruire la lenza. E tu la guardi ogni mattina, quell'immagine lì, riflessa nello specchio. E cosa le dici? Cosa le domandi? Forse ti sei stancato di chiederle. La guardi e basta. Ma prendi tu la parola.  Le dici che a lasciare andare, ci vuole coraggio. Fa paura toccarsi e non sentire più niente. E allora decidi di lasciare andare. Anche questa è una scelta.  Per nulla pericolosa. Forse matura. Le fai un sorriso e le dici brava. Quell'immagine lì, che ha imparato a non trasformare ogni cosa in una questione personale. Perché solo se ti denudi vedi chi sei realmente. Stanca, autentica, ora anche fortunata. Come quando da bambini ...