Chi sei quando ti guardi allo specchio?
Cari Lettori Reali, Stamattina sotto il cuscino ho trovato lingue parlanti e rami secchi, misti ai capelli. Li ho bruciati, con dolcezza. È la stagione della gibbosa crescente, delle notti sul terrazzo in compagnia, con una bottiglia di vino e un accendino scarico. Della certezza che qualunque dolore verrà puntualmente cantato, e quella leggerezza di certe ore, di certe mani delicate, sarà mirabilmente guardata e ascoltata, da ogni venatura di questo spazio siderale. Con le stelle che qui non dormono mai, io a quante cose penso. Dietro una foto riuscita c’è una storia, spesso breve, bellissima. Io non faccio. Sono dentro, accanto, fuori, vicino, lontano. Come un richiamo antico a cui non so sottrarmi. Allora ritorno. Mi abbraccio. Perché è sempre a te che devi ritornare. E ritornare a quel profondo senso di giustizia che non serve spiegare che è la mia solitudine la più fedele all’unico spirito potente, quello creatore, che ci ...