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Visualizzazione dei post da novembre, 2024

Chi sei quando ti guardi allo specchio?

 Cari Lettori Reali, Stamattina sotto il cuscino ho trovato lingue parlanti e rami secchi, misti ai capelli.  Li ho bruciati, con dolcezza.  È la stagione della gibbosa crescente, delle notti sul terrazzo in compagnia, con una bottiglia di vino e un accendino scarico.  Della certezza che qualunque dolore verrà puntualmente cantato, e quella leggerezza di certe ore, di certe mani delicate, sarà mirabilmente guardata e ascoltata, da ogni venatura di questo spazio siderale.  Con le stelle che qui non dormono mai, io a quante cose penso.  Dietro una foto riuscita c’è una storia, spesso breve, bellissima. Io non faccio.  Sono dentro, accanto, fuori, vicino, lontano. Come un richiamo antico a cui non so sottrarmi.  Allora ritorno. Mi abbraccio.  Perché è sempre a te che devi ritornare.  E ritornare a quel profondo senso di giustizia che non serve spiegare che è la mia solitudine la più fedele all’unico spirito potente, quello creatore, che ci ...

Lo sterile eco della voce.

 Cari Lettori Reali, Questa mattina mi trovavo al bar sotto casa a fare colazione in solitaria, un po’ malinconica, un po’ taciturna.  Ho pensato che per anni cerchi di scappare da un certo grigiore. Ma anche quel grigio va bene.  Anche quello è posto in cui stare.  Senza la folle voglia di scappare.  La fortuna è avere accanto qualcuno a cui piaccia quel tuo stesso grigio.  Qualcuno capace di accoglierti, di sentire, di provare. Perché a sentire rumore, ci si sente meno soli. Il pieno non fa paura come il vuoto.  E a noi cosa servono le persone vuote?  Quanto è triste dover pensare di rimanere prigionieri del voto degli altri?  Quanto è difficile ammettere, al contrario, di non poter offrire la propria profondità alle persone? Ammesso che esista.  Quanto è umiliante dover lottare per farsi ascoltare da chi, dentro di sé, porta soltanto uno sterile eco di voce?  La fortuna è avere accanto persone in grado di sorprenderci, di portarc...

Smetti di sfuggirti.

 Cari Lettori Reali, Ultimamente ho pensato che fare esperienza della propria confusione sia un atto di forza. Quando sentiamo un’emozione che ci sconvolge, in realtà ci stiamo volendo bene. Ed io l’ho capito ultimamente. Mi sono accorta che, anche dopo molti anni, all’improvviso le cose cambiano. Lo senti trasalire come un sussulto fuori dal petto. Come una strana centrifuga nella testa, che non riesci a governare. Come se non l’avessi conosciuta mai, quell’emozione. E allora pensi di aver trovato la quiete che cercavi all’orizzonte. Perché spesso non le sentiamo davvero, le cose. E quando iniziamo a farlo, è segno che dentro di noi brilla ancora una luce. Smetti di fuggire e ti fermi ad ascoltare che rumore fa la terra che calpesti. Arriva il momento che anche quello che sembrava non poter cambiare, è mutato, e ti chiedi come mai non l’hai visto prima, come mai non lo hai capito. Ultimamente ho imparato ad avere chiare le emozioni, che non lasciano spazio alle idee. Tutti questi ...

Fiducia e Coraggio.

 Cari Lettori Reali,  Io sono quel tipo di persona che divide i messaggi di WhatsApp come i pensieri. Quella che nella testa ha una centrifuga strana e fastidiosa, a tratti ingombrante e senza senso. Ma, quando per uno strano allineamento di pianeti, le cose nella mia testa sembrano andare piano e non fare male, mi sento incredibilmente bene.  Questa mattina sono stata con due amiche. Riflettevamo su un’idea. O sarebbe meglio dire, su una constatazione. Tutti abbiamo bisogno di trovare una quiete dentro di noi, soprattutto quando ci troviamo in balia dei vortici dei nostri pensieri. E spesso abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco, che ci accompagni a cercare quella quiete, e non che sia la risposta ai nostri sballottamenti.  Siamo in pace quando siamo soli e stiamo bene. E questa è una benedizione. Un’occasione per disporci ad assumere una responsabilità diversa, personale e unilaterale. Negli ultimi tempi ho pensato che io mi basto, che mi faccio tanta compagn...